La casa di Odisseo
La casa di Odisseo non è un sogno, nè un'ossessione; la casa di Odisseo è reale, perché la costruisco quotidianamente nella mia mente; è reale perché sta alla base di ogni mio pensiero di architettura. Dal rapporto tra l'Ulisse di Omero e l'Ulisse di Joyce ho desunto i tratti di una figura rappresentativa del vivere contemporaneo, traducendoli in forme, luoghi e architetture. L'edificio diventa una sorta di scultura scavata nella roccia del monte Sorticata, un impianto generato dall'interazione di molteplici direttrici: gli assi visivi orientati sul castello di Montebello e sul mare; i punti cardinali; le tracce della civiltà precedente che solcano come rughe il territorio secolarizzato.